Ecco come funziona la nuova sospensione “magica” della Porsche Panamera

Il Porsche Active Ride è un sistema di sospensioni reattive quasi unico nel suo genere.

La terza generazione della Porsche Panamera è arrivata sul mercato qualche settimana fa con un sistema di sospensioni “reattive” completamente nuovo. Si tratta di un’importante innovazione tecnologica per l’intero settore, che i nostri colleghi di Motor1 USA hanno potuto testare dal vivo sul circuito di Monteblanco, in Spagna.

Come sono fatte le nuove sospensioni Porsche?
Il nuovo sistema sviluppato dalla Casa tedesca si chiama “Porsche Active Ride” e non è né il primo né l’unico sistema di sospensioni attive in circolazione, ma è probabilmente il più potente e va ben oltre una semplice evoluzione dello storico PASM, o “Porsche Active Suspension Management”, presente su altre vetture Porsche.

Iniziamo col dire che non si tratta di un semplice sistema adattivo (cioè in grado di effettuare regolazioni elettroniche degli ammortizzatori), ma piuttosto di un sistema reattivo in grado di contrastare i movimenti indesiderati della vettura.

Infatti, ogni angolo della nuova Panamera è dotato di un unico gruppo pompa-motore che controlla la quantità di pressione idraulica nell’ammortizzatore tramite un motore elettrico.

I gruppi pompa-motore anteriori e posteriori sono montati insieme e condividono un alloggiamento in alluminio che si avvita al posto della tradizionale barra antirollio, la cui assenza consente a ciascuna ruota di muoversi indipendentemente dall’altra: per fare un esempio pratico, la ruota anteriore destra non influisce direttamente sulla ruota anteriore sinistra quando si supera un dosso.

Ogni modulo è alimentato dalla batteria da 400 volt utilizzata nei modelli E-Hybrid della Panamera, che gli consente di generare una forza unitaria di 1.020 kg in ogni angolo della vettura. Il sistema è abbinato, di serie, a soffietti pneumatici monocamera, estremamente ridotti per la loro categoria e che, secondo gli specialisti dell’azienda, vengono utilizzati solo per sostenere la carrozzeria in determinate situazioni.

In teoria, infatti, solo gli ammortizzatori attivi potrebbero sostituire le molle, ma ciò comporterebbe un eccessivo spreco di energia e, una volta disattivati, l’auto crollerebbe ogni volta.

Obiettivo zero rollio
Sulla nuova Panamera, Porsche utilizza l’Active Ride per eliminare i movimenti indesiderati della vettura. Quando viene utilizzata in pista, non si avverte rollio, beccheggio o inclinazione: un comportamento utile per massimizzare l’aderenza e la stabilità, ma non ottimale per trasmettere le sensazioni al guidatore, almeno in un primo momento e secondo i nostri colleghi americani. David Caredda, una delle menti dietro al sistema, afferma:

“Il miglioramento principale consiste nel mantenere la vettura il più stabile possibile. Non ci sono forze inerziali dovute ai movimenti di rollio e beccheggio, perché sono carichi sulle ruote che non vogliamo avere. Queste forze riducono l’aderenza.

Secondo l’ingegnere, un importante passo avanti nella fase di progettazione è stato fatto quando si è deciso di utilizzare un software di emulazione per creare quelle che sono a tutti gli effetti molle virtuali. In parole povere, ciò significa che gli ingegneri e il team non hanno utilizzato molle reali.

“È molto bello applicare virtualmente le forze elastiche alla vettura, perché si hanno tutte le possibilità di utilizzarle come si vuole. Ad esempio, è possibile applicare una certa rigidità di rollio alla vettura quando si guida in linea retta, in modo da essere pronti ad affrontare le curve”.

È quindi possibile utilizzare il sistema per simulare l’assenza di una barra antirollio o la presenza di una barra antirollio molto rigida, per poi tornare all’assenza di una barra in pochi secondi. Ciò consente, tra l’altro, di ottenere un livello di comfort di guida quasi senza precedenti.

Durante l’intervista, gli ingegneri hanno descritto l’Active Ride come in grado di generare aderenza laddove una sospensione convenzionale non potrebbe. Porsche la chiama “distribuzione dinamica del carico sulle ruote” e l’idea è quella di utilizzare le sospensioni per distribuire la forza in modo più uniforme su tutti e quattro gli pneumatici.

I sistemi lavorano in squadra
Il sistema di sospensioni funziona a 13 hertz, il che significa che l’ammortizzatore può cambiare le sue caratteristiche 13 volte al secondo. Per rendere possibile tutto ciò, un’auto dotata di Active Ride utilizza accelerometri sulle ruote e un’unità di misura inerziale, simile a quella presente sugli aerei di linea, per monitorare i movimenti del corpo da beccheggio, rollio, imbardata, da sinistra a destra, da davanti a dietro e dall’alto in basso.

Inoltre, i computer dell’auto sono in grado di calcolare gli angoli di slittamento dei pneumatici. In sostanza, c’è un modello virtuale dell’auto che lavora all’interno dell’auto reale.

Grazie a tutte queste informazioni, l’Active Ride lavora a stretto contatto con gli altri sistemi della vettura, tra cui il motore a combustione, il motore elettrico, la trazione integrale, il controllo di trazione/stabilità, l’ABS e il bloccaggio elettronico del differenziale posteriore.

Inoltre, nelle modalità Sport e Sport+, l’Active Ride è anche in grado di abbassare l’altezza di marcia della Panamera per migliorare ulteriormente la maneggevolezza. Il sistema è presente anche sulla Taycan (vedi sotto), il cui sistema di bordo utilizza un convertitore DC-DC per passare da 800 a 400 volt.

 

fonte originale

Voici comment fonctionne la nouvelle suspension “magique” de la Porsche Panamera (motor1.com)