Nissan Micra, 35 anni di design

Allo IED di Milano, l’evoluzione dello stile e del rapporto con gli utenti della giapponese

La Nissan Micra è stata protagonista allo IED (Istituto Europeo di Design) di Milano: in un incontro esclusivo, il designer e docente allo IED di Torino Davide Tealdi e il direttore della comunicazione di Nissan Italia, Luisa di Vita, hanno spiegato in una forma originale il legame che esiste tra il marketing e il design. Un’analisi legata al lancio di una nuova vettura come la quinta generazione di Micra, che dopo 35 anni (25 anni dalla generazione di grandissimo successo anche in Europa e in Italia) si rinnova per adattarsi alle rinnovate esigenze della clientela, sotto il segno di una parola fondamentale: rivoluzione.

Un design (e un progetto) europeo

A differenza della quarta generazione del 2011, la nuova Nissan Micra non è più una world car, ma è tornata ad essere disegnata e progettata in Europa, per l’Europa, oltre a essere costruita in Francia. Davide Tealdi, che vide da bambino negli studi di Nissan la nascita della prima generazione di Micra del 1982, mai importata in Italia, ha tracciato una linea ideale per collegare il design delle varie serie: dalla prima squadratissima e razionale versione, alla seconda del 1992, la più famosa, che puntava su simpatia e tecnologia in parte derivata dal suo DNA parzialmente inglese, per passare alla terza del 2003 che ha conquistato di più il pubblico femminile grazie allo spazio e alle forme rassicuranti, con linee curve, un poco di sportività ma anche una ricerca di raffinatezza negli interni. La quarta serie, quella uscente, è invece molto meno personale e più razionale: prodotta in India, era una vera global car, rivolta verso un gusto internazionale e, anche, verso i mercati emergenti. La nuova generazione di Nissan Micra è tutta diversa: ha stilemi europei per piacere nei mercati più maturi ed “evoluti”, come dimostrano il montante posteriore coperto da vetratura e le maniglie nascoste, con il tetto che pare sospeso. Di natura sportiva anche la caratteristica forma del frontale definita “V-Motion”.

Massima personalizzazione

Si chiama ancora Micra, quindi, ma è un’altra auto rispetto alla generazione che l’ha preceduta. Tutto diverso è anche il target, ora più ampio di prima e comprensivo del giovane sportivo, ma anche della famiglia con figli: ecco perché offre dimensioni maggiori, soprattutto dentro. Per andare incontro ai gusti di tutti, sono numerose le possibilità di personalizzazione: esistono tre differenti linee (“Pack”, il più richiesto “Pack plus” e “Ultimate”), all’interno c’è il bicolore, mentre fuori le tonalità sono 10, di cui 3 esclusive per la Micra.

fonte articolo e foto – omniauto.it – sergio chierici