Blocchi alla circolazione La Lombardia pensa a bonus percorrenza per tutti i veicoli

Fonte articolo e foto – quattroruote.it – redazione mario rossi.

“Combattiamo gli inquinanti, non la mobilità”. Nel corso di un dibattito sul diesel nell’ambito della sesta edizione di Auto Aziendali in pista, l’assessore all’Ambiente e al clima della regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha annunciato l’intenzione di varare una nuova norma per la disciplina della circolazione delle auto più vecchie basata non più sulla classe di emissioni bensì sulla percorrenza reale dei veicoli.

L’accordo di bacino. Il cosiddetto Accordo di bacino padano per il miglioramento della qualità dell’aria, sottoscritto a Bologna durante il G7 ambiente del 9 giugno 2017 dall’allora ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dai presidenti delle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, prevede che dall’1 ottobre al 31 marzo, dal lunedì al venerdì, le auto a gasolio fino a Euro 3 non possano circolare tra le 7.30 e le 19.30. Una limitazione che sarà estesa alle Euro 4 nel 2020 e alle Euro 5 nel 2025.

Bonus emissioni. A partire dal periodo invernale 2019, la Lombardia pensa di abbandonare questo schema, profondamente iniquo nei confronti di chi possiede macchine vecchie ma le usa poco o pochissimo, per introdurre un blocco basato sulle emissioni reali di sostanze inquinanti. Come? Stabilendo soglie massime annue di emissioni per ciascun veicolo e, quindi, in funzione delle caratteristiche di ciascuna auto, una percorrenza massima utile. Una volta raggiunta la soglia bonus non si potrà circolare. Chi lo farà pagherà una multa, proporzionale all’entità dello sforamento. Ma come farà la regione a sapere quanti chilometri avrà percorso l’auto e dove lo avrà fatto? Sfruttando le informazioni fornite al cervellone da una scatola nera, non accessibile e non manomettibile.

Multe solo per chi sforerà. “Oggi la disciplina della circolazione si basa su blocchi indiscriminati – spiega Cattaneo – Può accadere che un’auto Euro 3 a gasolio che percorre mille chilometri all’anno, con un impatto minimo sulla qualità dell’aria, debba restare ferma. E che al contrario, un’Euro 5 che di chilometri ne fa 40 mila sia libera di circolare. Se invece parametrassimo le limitazioni alla capacità inquinante potremmo stabilire limiti specifici per ciascun veicolo. Ovviamente – ha precisato l’assessore – questo sistema non monitorerà i percorsi individuali, ma solo la percorrenza complessiva e la regione in cui questa avverrà”. Insomma, i chilometri fatti in regioni diverse da quelle dell’accordo di bacino non saranno considerati ai fini del raggiungimento della soglia massima ammessa. Non solo. L’adesione a questo sistema, ha concluso Cattaneo, “non potrà che essere su base volontaria”.

Ipotesi incentivi. Sul tavolo del Pirellone, infine, c’è anche l’ipotesi incentivi, che la regione vorrebbe mettere disposizione, nel 2019, di chi rottamerà un’auto inquinante per acquistare un’elettrica, un’ibrida o una benzina Euro 6d Temp o Euro 6d. A disposizione potrebbero esserci 50 milioni di euro, “ma c’è bisogno di molto di più”. L’ipotesi è di mettere sul piatto 180 milioni. “Daremo un segnale per far capire ai cittadini che è necessario andare sulla mobilità alternativa”, ha concluso Cattaneo.