Duemila turbo benzina, cambio Dsg, trazione 4Motion: è una vera e propria top di gamma laVolkswagen T-Roc protagonista di queste prime impressioni di guida. Una variante che, verosimilmente, avrà un ruolo marginale sul nostro mercato, destinato a orientarsi verso motorizzazioni ben più abbordabili quali il 1500 TSI o il 1600 turbodiesel, in prevendita da questo mese. E senza rimpianti, verrebbe da dire, perché con un simil corredo e l’aggiunta di pneumatici ultraribassati su cerchi da 19”, la “nostra” T-Roc mette in mostra un assetto decisamente secco, che la porta a copiare pari pari le ondulazioni, anche minime, del fondo stradale. Vero è che nel suo ricco equipaggiamento sono inclusi pure gli ammortizzatori regolabili e che optando per la posizione “confort” la situazione migliora. Ma nel complesso la qualità dell’assorbimento resta lontana da quanto ci si aspetta da una vettura “uso famiglia”.
Le cose vanno decisamente meglio sul fronte acustico: a dispetto dei generosi pneumatici il rumore di rotolamento giunge attenuato anche su fondo rugoso, e il due litri turbo a iniezione diretta non si fa sentire più di tanto. Va da sé che quest’ultimo disponga di potenza e coppia più che sufficienti per un corpo vettura di questa taglia, sicché la risposta all’acceleratore risulta sempre pronta e spigliata, oltre che priva di strappi. E il Dsg a sette rapporti fa puntualmente il proprio dovere, che lo si lasci far da sé o che si utilizzino i paddle al volante, di minuscole dimensioni come da tradizione VW.
Equilibrata. Fra la buona sensibilità dello sterzo e le limitate oscillazioni del corpo vettura, ben contenute dall’assetto di cui s’è detto, esce un comportamento in curva piacevolmente pulito. In sostanza, non c’è da combattere con inerzie superiori a quelle di una normale Golf berlina. Rispetto alla quale invece la T-Roc appare un gradino sotto quanto a qualità degli interni: la plancia sarà anche meno austera, ma sia qui sia sui pannelli laterali i rivestimenti non premiano l’occhio e il tatto nella misura abituale in casa Volkswagen. In compenso gli spazi non mancano, davanti come dietro e soprattutto per i bagagli (445 litri nella configurazione di base) né c’è da eccepire sulla visibilità di cui si dispone dal posto di guida: qui il vantaggio rispetto alla berlina classica è quanto mai tangibile. E senza che per accomodarsi sul sedile, posto a 57 cm dal suolo, ci si debba arrampicare.
fonte articolo e foto – quattroruote.it – martino campanaro