Il 1930 non è uno di quegli anni che la storia del mondo ricorda con particolare interesse: nascono Sean Connery e Clint Eastwood, una fabbrica di imballaggi del Minnesota lancia una sua invenzione, il nastro adesivo, l’Uruguay  vince la Coppa Rimet ed Edda Mussolini, la figlia del Duce , sposa Galeazzo Ciano.

In Germania, però, per l’esattezza a Rüsselsheim, città dell’Assia, Opel lancia un veicolo commerciale destinato a fare epoca e a rimanere  in produzione per oltre quarant’anni, il Blitz.

Figlio delle Grande Depressione

La grande depressione del 1928, partita dagli Stati Uniti ha infierito pesantemente anche in Europa e non ha certo risparmiato la Germania, dove la situazione già non è brillante. Nella crisi economica generale Opel, che l’anno precedente era passata per l’80% all’americana General Motors  ( il restante 20% varcherà l’oceano l’anno successivo) riesce, nonostante una serie di grandi problemi, a non chiudere gli stabilimenti e a far lavorare, seppure a scartamento ridotto, le catene di montaggio, mantenendo, cioè, viva l’azienda preparandola al rilancio.

Opel Blitz

Un grande concorso

Ed è  proprio in un’ottica di rilancio che il management Opel si rende conto che i vecchi autocarri che nei precedenti vent’anni,  compresa la Grande Guerra, avevano dominato la scena dei veicoli da lavoro, cominciano a essere obsoleti. Bisogna “aggredire” il mercato con veicoli leggeri, maneggevoli ed economici.

Opel Blitz

È con questa idea che, nel 1930, l’Azienda indice un concorso nazionale per scegliere il nome del nuovo autocarro leggero, con motore a 4 cilindri di 2,6 l che sarebbe uscito sul mercato l’anno successivo. Il primo premio è una vettura Opel 4/20 HP, dal secondo al quinto una motocicletta Opel Motoclub.

Il successo dell’iniziativa è immenso: partecipano al concorso un milione e mezzo di persone. La giuria sceglie il nome Blitz (“fulmine”) che riprende il nome di una bicicletta, Victoria Blitz, costruita da Opel esattamente 40 anni prima, e destinato a entrare nella storia della Casa tedesca, come simbolo grafico del suo marchio.

Opel Blitz

Una fama che dura settant’anni

È l’inizio della fama leggendaria dell’autocarro leggero Blitz, una fama che dura fino alla seconda metà egli Anni Settanta, contribuendo allo sviluppo globale dell’Azienda. Le caratteristiche progettuali del Blitz sono, almeno all’inizio, di scuola tipicamente statunitense: il motore, un sei cilindri a benzina, è un Buick costruito su licenza in Germania.

Opel Blitz

Dal suo telaio vengono ricavati innumerevoli allestimenti, da quelli classici per il  trasporto merci in versioni chiuse furgonate a quelle fornite di cassone e telo per passare alle versioni autobus o ad usi specifici come ad esempio per mezzi antincendio o ambulanze. La domanda cresce così rapidamente che dopo qualche mese dal lancio Opel è costretta ad aprire un nuovo stabilimento,  a Brandeburgo, in cui assemblare gli autocarri da 2,0 e da 2,5 t.

Opel Blitz

Arriva la versione Standard da 3 tonnellate

Nel 1936, arriva il Blitz S (dove la lettera “S” sta per “Standard”), un autocarro da 3 t equipaggiato con il motore Admiral di 3.600 cc; la trazione è, inizialmente, solo posteriore e soltanto nel  1940, soprattutto per ottemperare a direttive governative che lasciavano intravedere chiaramente progetti di militarizzazione del parco veicolare, per utilizzo bellico, viene approntata una versione (tipo “A”) con trazione anteriore inseribile.

Opel Blitz

Viene realizzata anche una versione semi-cingolata, detta “Maultier” (mulo)con le ruote posteriori sostituite dal treno di rotolamento di un carro armato e destinato soprattutto i battaglioni SS e, in particolare, al fronte russo. Dal 1931 al 1944 la Opel costruisce complessivamente oltre 130mila esemplari di Blitz. Quando la fabbrica di Brandeburgo viene distrutta, dal 1945 al 1949, lo produce Mercedes-Benz nel suo stabilimento di Mannheim, in 10.400 esemplari.

Opel Blitz

1946, la ripresa della produzione

La produzione del Blitz, da parte della Opel, riprende nel 1946 a Rüsselsheim. L’Opel Blitz si rivela un veicolo indispensabile per la ripresa dell’industria e del l’artigianato tedeschi, con vendite che crescono in modo impressionante: passano dalle 3.219 unità del 1947 alle 11.574 del 1949.

Opel Blitz

Nel 1952 viene presentata una nuova versione da 1,9 tonnellate, caratterizzata fra l’altro da linee più moderne e arrotondate e ancora piuttosto “americane”. Prodotta fino al 1960, in 89.767unità, è la base ideale per numerosi allestimenti.

Opel Blitz

Nel 1960 viene presentato un  Blitz sensibilmente rinnovato: un autocarro leggero da 1,9 t disponibile con 2 passi diversi (3.000 e 3.300 mm). Equipaggiato con il motore della Kapitan maggiorato a 2.605 cc da 70 CV,  poi  portato a 80 CV . È in grado di raggiungere i 100 km/h. e  viene offerto anche con motore Diesel, un economico 2.100 cc  da 60 CV, di  derivazione Peugeot che presto viene sostituito dal 4 cilindri da 70 CV della Opel Rekord.

Opel Blitz

Gli ultimi modelli con il marchio Bedford

Il Blitz da 1,9 tonnellate resta in produzione fino al 1972 quando la produzione dei veicoli commerciali leggeri Opel viene trasferita da Rüsselsheim negli stabilimenti inglesi della Bedford, marchio del Gruppo Vauxhall, a sua volta controllato al cento per cento da General Motors e, per qualche anno una parte della produzione Blitz “uscirà” con il marchio Bedford.

Opel Blitz

Gli Opel Blitz che arrivano in Italia in pochi esemplari alla fine degli Anni ’60 sono modelli della serie 300-350-375 DL con motori Diesel di 2.112 e 2.490 cc, rispettivamente da 67 96 CV oppure a benzina di 1.897 cc e 83 CV. La produzione del Opel Blitz cessa definitivamente nel 1975.