Mercedes-Benz Classe S. Nessun limite al benessere

Della rinnovata Mercedes-Benz Classe S, scintillante vetrina tecnologica (e al tempo stesso icona del lusso su ruote) della Casa di Stoccarda, vi abbiamo già anticipato novità e caratteristiche: ora, invece, è giunto finalmente il momento di guidarla. L’attesa è legata essenzialmente al debutto dei nuovi motori diesel e benzina a sei cilindri in linea e al V8 biturbo di 4.0 litri – nome in codice M 177 – della S 63 AMG 4Matic.

Altro che autista… È da questa che inizia la nostra prima presa di contatto con la Classe S model year 2018: un missile da 612 cavalli e 900 Nm di coppia massima destinato ai giovani imprenditori dell’hi-tech – un pubblico nuovo per questo tipo di macchina -, gente che la macchina la guida e che non vuol sentir parlare di autisti o chaffeur. Del resto, sarebbe un peccato rinunciare a tanto ben di Dio.

La Classe S di Affalterbach al volante sembra leggera, addirittura compatta, verrebbe da dire, a dispetto dei suoi 5,30 metri di lunghezza e dei quasi due di larghezza. Non è la macchina con la quale fare il tempo al Nürburgring, ma è maledettamente veloce, anche sul misto, e senza perdere un grammo di quell’aplomb che contraddistingue tutte le Classe S: sterzo, assetto, confort sono quelli che uno s’aspetta da questo tipo di macchine.

etto videogame. La novità, casomai, è nell’esperienza ludica: la modalità Sport+, l’unica che libera l’impianto di scarico dai filtri antirumore, ricorda i paradigmi caratteristici dei videogiochi. Un po’ perché hai quasi l’impressione di poter far tutto, perfino sovvertire le ineludibili regole della fisica, un po’ perché il sound del V8, accompagnato magistralmente dagli scopiettii in rilascio, sembra seguire il ritmo della strada, quasi ne conoscesse la morfologia. Con la differenza che qui è tutto vero, compreso il fatto che ora la Classe S, qualunque Classe S post restyling, sfrutta i dati cartografici del navigatore per la guida predittiva e per un livello di assistenza che si spinge un po’ più in là. Tra le novità più rilevanti, appunto, c’è il fatto che il controllo attivo della velocità si “appoggia” alle indicazioni del sistema di navigazione per adattare automaticamente la velocità in prossimità di incroci, rotonde e curve in generale. Come se guardasse 250 metri avanti.

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Come una Spa. L’altra anteprima che vale la pena descrivere è l’Energizing Comfort Control: in pratica, alla Mercedes hanno messo in rete, collegandoli tra loro, tutti i sistemi che condizionano in qualche modo il confort nell’abitacolo. Ora, climatizzatore automatico, diffusore di fragranze, sedili e rispettive funzionalità (riscaldamento, ventilazione e massaggio), luci d’ambiente (64 colori disponibili) e impianto hi-fi lavorano in modo coordinato, seguendo specifici programmi, che gli occupanti possono scegliere in funzione dell’umore o dello stato d’animo. Provato una volta, diventa difficile poi farne senza.

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Un diesel “in linea” coi tempi. Per quanto ogni oggetto che abbia quattro ruote e un’etichetta AMG da qualche parte sia desiderabile, la curiosità di sapere come andasse il nuovo motore diesel 0M 656, il tanto atteso “sei-cilindri-in-linea” modulare, era forte. A disposizione c’era la S 400d 4Matic a passo lungo, nera: la company car per eccellenza, verrebbe da dire, almeno qui in Europa, ormai l’unico posto al mondo dove ci sia qualcuno ancora in grado di apprezzare l’efficienza di questo tipo di motori. Ecco, per quanto possa sembrare bizzarro, la S a gasolio è sembrata addirittura più sorprendente della AMG: come se i suoi 340 CV e 700 Nm di coppia massima fossero elargiti con tanta generosità dal 3.0 litri biturbo e riuscissero in qualche modo a compensare l’enorme divario di potenza. Fatto sta che, su strada, la S 400d 4Matic dà proprio una bella sensazione di spinta, senza ritardi, senza esitazioni. E senza alzare la voce.