Mercedes-AMG Project One. La Formula 1 per uso stradale

Cinquant’anni di evoluzione e di lavoro hanno portato a questo momento: viene infatti presentata al Salone di Francoforte la massima espressione della tecnologia AMG, riunendo in un solo progetto l’esperienza delle sportive stradali e i successi maturati con l’impegno in Formula 1 per dare vita alla Mercedes-AMG Project One. Quella esposta in Germania è ancora una concept, ma è molto vicina al prodotto che 275 fortunati potranno acquistare nelle concessionarie di tutto il mondo, a un prezzo non ancora annunciato.

Una Formula 1 con le targhe. Assente dal mondo delle hypercar dal 1999, quando fu prodotta in serie limitata la CLK GTR stradale per l’omologazione nelle competizioni GT1, la Mercedes-Benz ha voluto creare una nuova biposto da collezione che esprima il massimo in fatto di prestazioni, efficienza e innovazione tecnologica. Per questo motivo tutto il progetto è nato attorno all’adozione del powertrain plug-in hybrid EQ Power+ derivato dalle monoposto di Formula 1 di Hamilton e Bottas, attualmente impegnate nel Mondiale e dotato di tecnologia ibrida. La vettura è stata realizzata quindi grazie alla collaborazione tra i tecnici di Affalterbach, quelli del Mercedes-AMG High Performance Powertrains di Brixworth e quelli della Mercedes-AMG Petronas Motorsport di Brackley. Per usare le parole di Dieter Zetsche, la Project One è “la prima Formula 1 omologata per l’uso stradale”.

1.000 CV e 0-200 km/h in meno di 6″. La potenza totale dichiarata di sistema è di oltre 1.000 CV, ottenuta combinando il V6 1.6 turbo, il cambio AMG Speedshift 8 marce (un manuale robotizzato con funzionamento idraulico di nuova concezione) e quattro motori elettrici: uno è integrato nel turbocompressore, uno è collegato direttamente al motore a benzina e gli altri due si trovano sull’asse anteriore. Il propulsore endotermico è dotato di iniezione diretta, di turbina singola e di valvole a controllo pneumatico per poter raggiungere gli 11.000 giri utilizzando benzina Super Plus di comune distribuzione. Il motore elettrico da circa 90 kW collegato alla turbina può raggiungere i 100.000 giri al minuto ed è analogo alla unità MGU-H delle monoposto di Formula 1, eliminando il turbo lag per offrire la massima risposta e recuperando allo stesso tempo energia destinata alle batterie al litio. La seconda unità elettrica, capace di 120 kW è collegata al motore e agisce invece come l’unica MGU-K dei motori di Formula 1, portando l’efficienza totale del propulsore oltre il 40%. Gli altri due motori sull’asse anteriore, da 120 kW ciascuno, sono invece collegati alle singole ruote tramite una trasmissione dedicata e offrono così la possibilità di gestire la trazione integrale con torque vectoring, recuperando allo stesso tempo fino all’80% dell’energia spesa nelle frenate. La scheda tecnica fornita dalla Mercedes-AMG indica per il motore endotermico una potenza superiore ai 680 CV e un’autonomia in modalità elettrica di 25 km. Le prestazioni sono di riferimento assoluto: i 200 km/h si raggiungono da fermo in meno di 6 secondi, mentre la velocità massima è di oltre 350 km/h.

Showcar Mercedes-AMG Project ONE, 2017

Batterie con sistema a 800 Volt. Anche le batterie al litio derivano dalla Formula 1, come dimostrano la posizione centrale e il sistema di raffreddamento adottato. La dimensione è stata modificata per offrire un migliore utilizzo nella guida su strada. La capacità totale non è stata dichiarata, mentre è confermato il voltaggio di 800 Volt che consente di ridurre la dimensione e il peso dei cavi nella vettura. L’utilizzo e la gestione dell’energia varia in base alle modalità di guida: è possibile passare dall’impiego dei soli motori elettrici fino alla impostazione di massima prestazione, simile come funzionamento a quella utilizzata nelle qualifiche dei Gran Premi. Inoltre, è prevista la funzione Race Start per ottenere le massime prestazioni in accelerazione.

Showcar Mercedes-AMG Project ONE, 2017

Carbonio per scocca, carrozzeria e aerodinamica. La Mercedes-Benz non ha dichiarato la massa totale della Project One, tuttavia tutte le soluzioni scelte sono votate al massimo rapporto peso-potenza. La monoscocca e la carrozzeria sono infatti di fibra di carbonio, materiale usato anche per le appendici aerodinamiche integrate nei cerchi di lega forgiati con fissaggio centrale, che permettono di gestire sia la ventilazione che i flussi d’aria riducendo le turbolenze. I cerchi anteriori 10×19″ adottano pneumatici 285/35, mentre quelli posteriori 12×20″ montano le 335/30: la scelta è ricaduta sulle semi-slick stradali Michelin Sport Cup 2. I gruppi ruota nascondono l’impianto frenante carboceramico e le sospensioni multilink con sospensioni coil-over regolabili e schema push-rod. La biposto è inoltre dotata di Abs ed Esp, quest’ultimo dotato di tre livelli, fino alla disattivazione totale.

Design in funzione delle prestazioni. Il design esterno, opera del team guidato da Gorden Wagener, è nato per offrire la massima efficienza aerodinamica ed è ispirato al mondo delle competizioni. Il motore centrale ha permesso di spostare in avanti l’abitacolo e ridurre lo sbalzo anteriore, mentre le carreggiate larghe e i cerchi di grande diametro hanno posto le basi per il taglio delle fiancate. Prese e sfoghi d’aria sono frutto di esigenze tecniche, ma nel frontale troviamo anche richiami ai modelli di serie di casa Mercedes-Benz. Sul tetto spicca la presa d’aria dinamica, dalla quale si genera anche una pinna stabilizzatrice che percorre il cofano motore. Oltre all’alettone posteriore mobile in coda e al grande estrattore inferiore, troviamo uno splitter attivo anteriore e le prese d’aria dinamiche sui passaruota anteriori, soluzioni volte a fornire la massima downforce e i flussi d’aria necessari per il raffreddamento. Le tinte scelte per la Concept non sono casuali: l’argento e i colori tipici dello sponsor Petronas richiamano infatti la W08 impegnata nel Mondiale.

Infotainment Command Online. L’abitacolo riflette il senso di estrema raffinatezza tecnologia e il minimalismo tipico dei modelli da competizione. Ogni dettaglio ha una funzione e ogni scelta stilistica cela un motivo tecnico. I sedili sono integrati nella monoscocca e per questo motivo la posizione di guida viene regolata spostando la pedaliera e il volante. Quest’ultimo richiama la Formula 1 per il suo design rettangolare e per la presenza di tutti i comandi secondari sulle razze, pur integrando anche l’airbag, mentre tutte le informazioni e l’infotainment Command Online sono gestiti attraverso due display da 10 pollici. Nella console centrale che separa il guidatore dal passeggero trovano spazio il pulsante di accensione e un vano portaoggetti con coperchio trasparente. Le forme essenziali della plancia hanno permesso comunque di integrare le bocchette di ventilazione centrale del climatizzatore, mentre quelle laterali sono ricavate nell’incavo dei pannelli porta. Dietro i sedili si trovano scomparti per riporre alcuni oggetti, mentre un display nel padiglione sostituisce lo specchietto retrovisore centrale. Tutte le finiture sono realizzate in microfibra di colore nero, mentre i sedili sono rivestiti di pelle nappa Magna Grey e tessuto traspirante con cuciture gialle.