La più estrema delle stradali di Maranello raccontata da Flavio Manzoni

fonte articolo e foto – quattroruote.it – mirco magni.

La Ferrari stradale con il V8 più potente della storia di Maranello è stata svelata al Salone di Ginevra. La 488 Pista è la versione più estrema della due posti del Cavallino e propone soluzioni tecniche strettamente derivate dal mondo delle competizioni e sviluppate sulle 488 GTE e Challenge.


Ferrari 488 Pista: tutti i segreti della V8 più estrema di sempre

Performance estreme. Forte di di una nuova impostazione aerodinamica, la Pista pesa 90 kg in meno (1.280 kg a secco) rispetto alla 488 GTB e propone le prestazioni migliori di sempre per una V8 stradale, completando un giro sulla pista di Fiorano in 1 minuto, 21 secondi e 5 decimi. Il suo V8 biturbo le permette di scattare da 0 a 100 km/h in soli 2,85 secondi, per poi farle raggiungere una velocità doppia in 7,6 secondi e portarla a una velocità massima superiore ai 340 km/h.

Flavio Manzoni ci racconta la Ferrari 488 Pista

Svariate modifiche tecniche, come le nuove prese d’aria integrate nella zona dello spoiler posteriore, hanno permesso al 3.9 litri, più leggero di 18 kg rispetto all’unità originale, di raggiungere una potenza massima di 720 CV a 8.000 giri/min e 770 Nm a 3.000 giri/min ma, nonostante questo, è in grado di consumare 11,5 l/100 km nel ciclo combinato. L’otto cilindri dispone di nuove turbine, pistoni rinforzati e teste pensate per supportare fino al 10% in più di pressione all’interno della camera di scoppio: nuove sono anche le valvole, così come le molle specifiche e gli alberi a camme, ora dotati di un profilo ancor più sportivo. I collettori dello scarico in Inconel si abbinano a un albero motore e a un volano alleggeriti che, insieme a nuove bielle di titanio hanno permesso di ridurre l’inerzia delle masse rotanti del 17%, così da garantire maggiore reattività.

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Nuova elettronica. Per migliorare ulteriormente la dinamica di guida la Ferrari ha aggiornato la trasmissione modificando le strategie di cambiata per garantire, con il manettino in Race, tempi di cambiata di soli 30 ms. Confermato, anche su questo modello, l’utilizzo del Variable Torque Management e di una nuova generazione del Side Slip Control che garantisce una migliore guidabilità insieme a un nuovo impianto frenante con lo stesso servofreno della Challenge e a ruote, con cerchi di fibra di carbonio da 20″, dotate di pneumatici Michelin Sport Cup 2. L’assetto con ammortizzatori SCM-E ha una taratura specifica e dispone di molle più rigide del 10%, mentre, per la prima volta nella storia, sulla Pista debutta un controllo della dinamica laterale, il Ferrari Dynamic Enhancer. Con il manettino in CT-Off il sistema analizza l’angolo di assetto intervenendo sui freni per migliorare la percorrenza di curva e la trazione in uscita.

Scolpita dall’aria. Particolarmente importante è anche l’evoluzione aerodinamica che ha cambiato l’aspetto della 488, permettendo di spostare anche diverse componenti come gli intercooler. I radiatori anteriori sono stati riposizionati come sulla Challenge e ora sfogano l’aria calda sul fondo della vettura, permettendo così alle bocche laterali di aspirare aria più fresca per raffreddare al meglio gli intercooler maggiorati del 7% rispetto al modello originale: questa soluzione ha generato un effetto aerodinamico di carenatura virtuale che ha permesso di ridurre del 7% la resistenza della vettura. La nuova estetica, tuttavia, è pensata anche per creare livelli di downforce maggiori e, proprio per questo, il frontale sfrutta soluzioni derivate dalla Formula 1, introducendo, per la prima volta in assoluto, l’S-Duct che, convogliando i flussi d’aria all’interno di un condotto aerodinamico a sezioni calibrate, genera carico verticale sull’avantreno. Un nuovo profilo alare a sbalzo sul frontale funge da deviatore incrementando l’apporto d’aria all’S-Duct e generando un campo a bassa pressione sotto al fondo per incrementare il carico aerodinamico: solo questa soluzione ha permesso un miglioramento della downforce del 18%, mentre la riprogettazione dei paraurti ha incrementato il carico di un ulteriore 23%. Al posteriore lo spoiler è più alto di 30 mm e più lungo di 40 mm così da migliorare del 25% il carico, abbinandosi a un fondo piatto totalmente riprogettato e dotato di inediti diffusori anteriori abbinati a un’evoluzione dell’estrattore posteriore con tre portelle attive e doppia Kink Line derivata dalle competizioni.