Ford GT40. Un mito americano nato in Inghilterra

Probabilmente in pochi ricordano il suo nome, ma tutti gli appassionati conoscono bene le sue creazioni: ci riferiamo a Roy Lunn, scomparso lo scorso 5 agosto all’età di 92 anni, il padre di diversi modelli entrati nella storia, tra cui la mitica Ford GT40. Nato in Inghilterra nel 1925, l’ingegnere iniziò la propria carriera alla AC nel 1946, passando poi all’Aston Martin dove collaborò al progetto DB2 prima di approdare, nel 1953, alla Ford. Uno dei suoi primi progetti fu la Anglia 105E, che riscosse un grande successo in Gran Bretagna. Trasferito alla filiale americana dell’Ovale Blu diede vita a modelli iconici come il primo prototipo della Mustang e, appunto, la GT40, di cui ripercorriamo qui le tappe principali.

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Ford GT40 MK I. All’inizio degli anni Sessanta la Ford tentò di acquistare la Casa di Maranello, ma, dopo i primi contatti, Enzo Ferrari fermò le trattative, facendo infuriare i vertici dell’Ovale Blu. Nel 1964 Henry Ford chiese così ai propri ingegneri di creare un’auto capace di sconfiggere le “Rosse” nelle competizioni di endurance. Nacque così il primo prototipo della GT40, sviluppato in Inghilterra insieme alla Lola, che prendeva la denominazione dalla ridottissima altezza da terra: solo 40 pollici (102 centimetri). Il modello originale montava un V8 di 4.2 litri di derivazione Lotus, ma le versioni di produzione, che vennero equipaggiate con il 4.7 litri Shelby montato dalla Cobra. Una MK I modificata con motore di 4.9 litri vinse la 24 Ore di Le Mans del 1968 e del 1969.

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Ford GT40 MK II. Con gli anni l’auto subì alcuni aggiornamenti, il più importante dei quali fu l’introduzione di un nuovo motore di 7.0 litri derivato dalla Nascar. Vista la maggiore potenza i tecnici dovettero aggiornare anche la trasmissione e apportare sostanziali modifiche all’impianto frenante. Seguirono le versioni MK II A e B, che portarono in dote alleggerimenti, affinamenti meccanici e novità aerodinamiche. Ciò consentì alla Ford GT40 di trionfare durante la 24 Ore di Le Mans del 1966.

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Ford GT. Quasi trent’anni dopo l’uscita di produzione della GT40, la Ford decise di creare un’erede della sua mitica sportiva. Nel 1995 al Salone di Detroit debuttò il prototipo GT90, seguito, nel 2002, dalla GT40 Concept, che diede poi vita alla Ford GT. Prodotta in circa 4.000 esemplari dal 2004 al 2006, la GT montava un V8 di 5.4 litri sovralimentato con compressore volumetrico: la potenza era di 558 CV e 678 Nm di coppia.

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L’ultima evoluzione. La seconda generazione della Ford GT è appena entrata in produzione. Dopo il debutto a Detroit nel 2015, i primi modelli della sportiva hanno iniziato a uscire dalle linee produttive nel 2016, a cinquant’anni esatti dalla prima vittoria della GT40 alla 24 Ore di Le Mans. Tra le tante novità introdotte da questa vettura la più importante è sicuramente la motorizzazione: per la prima volta nella storia sotto al cofano posteriore è presente un sei cilindri. Si tratta di un 3.5 litri turbo da 647 CV e 745 Nm di coppia che, grazie al peso contenuto garantito dalla costruzione in fibra di carbonio, permette alla sportiva di raggiungere prestazioni elevatissime: la velocità massima è prossima ai 350 chilometri orari.

fonte articolo e foto – quattroruote.it – Redazione online