BMW 2800 Spicup, la coupé con il tetto a tendina

Il grosso montante centrale nasconde al suo interno due pannelli scorrevoli in acciaio inox

Gli anni ’60 furono un’epoca di grandi novità e cambiamenti per la Bertone, che guadagnò una dimensione più industriale e raddoppiò il numero di vetture costruite. Era il periodo delle grandi coupé Gran Turismo, a partire da alcune realizzazioni su base Ferrari 250 GT e Maserati 5000 GT, prima che l’azienda torinese si lanciò nel progetto della Fiat 850 Spider e ottenne un clamoroso successo di pubblico. Era anche il periodo degli accordi con BMW, inaugurati con la 3200 CS V8 del 1961 e proseguiti con 2800 Spicup del 1969, studio di una coupé-targa basata sulla 2500 ed equipaggiata con un originale tetto a lamelle, studiato proprio dalla Bertone, che non arrivò mai in produzione a causa della notevole complessità meccanica e degli alti costi.


E’ figlia dello stesso padre delle Miura e Montreal

Lo stile dell’auto venne curato da Marcello Gandini, a capo dello stile per la Bertone, che disegnò una vettura fedele ai suoi stilemi: il cofano anteriore è possente e punta verso la strada, come già sulla Lamborghini Miura, mentre i fari anteriori quasi nascosti ricordano l’Alfa Romeo Montreal. Le prese d’aria sulle fiancate ricordano invece la BMW 507, mentre lo spesso montante centrale prefigura quello che avremmo trovato nel 1972 sulla Fiat X1/9. La vera particolarità della Spicup è costituita dal tetto a lamelle, ad azionamento elettrico, formato da cuna coppia di pannelli in acciaio inossidabile che scorrevano l’uno sopra l’altro e rientravano all’interno del sostegno centrale, senza rovinare la vista laterale né costringere il guidatore a rimuoverli manualmente. Il meccanismo venne bocciato anche per colpa delle generose infiltrazioni d’acqua nell’abitacolo.

La meccanica aveva già 100.000 chilometri

La base meccanica della 2800 Spicup proviene da una 2500, che la BMW concesse dopo averla spremuta a dovere: in maniera analoga a tanti prototipi o esemplari unici, la casa tedesca sacrificò una 2500 di pre-serie utilizzata a lungo per i convenzionali test di affaticamento, che secondo i racconti dell’epoca aveva percorso oltre 100.000 chilometri. La Bertone accorciò il passo di 35 cm e disegnò un corpo vettura lungo 4,15 metri. Il motore era lo stesso sei cilindri 2.8 della berlina, da 170 CV, che garantiva prestazioni di buon livello a fronte di un peso generoso per il tipo di vettura: la 2800 Spicup pesava oltre 1.300 chili. L’auto non ottenne il successo previsto e fu venduta già nel 1969, dopo l’esposizione in cui fu esposta per la prima volta. Sei anni fa è finita all’asta per 460.000 euro.

fonte articolo e foto – omniauto.it – Redazione