Alfa Romeo, fino a 9 modelli entro il 2021

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Reid Bigland, capo del marchio, parla con la stampa inglese delle novità che attendono il Biscione

L’ultimo piano di sviluppo ufficiale pubblicato da Alfa Romeo risale al 2014 , quando l’azienda preannunciò l’arrivo di otto nuovi modelli fra il 2015 e il 2018. Da allora molto è cambiato: di queste automobili solo una è disponibile nelle concessionarie, la Giulia, mentre una seconda (la Stelvio) verrà presentata fra pochi giorni. All’orizzonte non si vedono per il momento nuovi arrivi, in accordo al cambio di strategia annunciato a gennaio, quando il completamento della gamma fu posticipato al 2020: le tempistiche sono cambiate, non la portata degli investimenti, pari a 5 miliardi di euro per tutti i modelli inseriti nel piano. Un nuovo aggiornamento sulle vicende del marchio arriva grazie ad Autocar.

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Dalla nuova MiTo all’ammiraglia, passando per due SUV e un crossover

Un giornalista del magazine ha intervistato Reid Bigland, al vertice dell’Alfa Romeo, che ha parlato delle future automobili oggi in fase di sviluppo. Dall’intervista emerge l’intenzione della casa milanese di lanciare otto o nove modelli entro il 2021. La lista include un SUV di grandi dimensioni, concorrente delle BMW X5 e Mercedes GLE; un SUV dall’impronta sportiveggiante, più compatto della Stelvio; la Giulia con carrozzeria station wagon; una berlina concorrente delle Audi A6 e Jaguar XF; la sostituta della Giulietta; un crossover basato sulla Giulietta e una coupé erede della Brera, anche in versione spyder. Il nono modello andrebbe a sostituire la MiTo, che Bigland considera ancora rilevante per l’Europa, ma il Biscione deve prima risolvere una serie di interrogativi legati alla parte tecnica.

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La Giulietta passerà alla trazione posteriore?

Molti fra i nuovi modelli adotteranno la base meccanica Giorgio, introdotta sulla Giulia e ripresa dalla Stelvio, che verrà modificata a seconda della tipologia di automobile. Gli investimenti più massicci sono previsti sulla berlina di grosse dimensioni e sulla Giulietta. Bigland cita nel primo caso le difficoltà riscontrate da aziende concorrenti, anche più affermate di Alfa Romeo, costrette a sacrificare la redditività pur di vendere modelli. “Le dimensioni della categoria ed i margini di guadagno non sono più com’erano” le sue parole. “Gli sconti ora sono massicci, anche per le aziende di successo”. Il discorso è simile per la nuova Giulietta, che potrebbe essere una delle poche berline a cinque porte con trazione posteriore. “La piattaforma Giulio può essere modificata, ma dipende dalla clientela” spiega Bigland. “Quante vetture analoghe ci sono a trazione posteriore? E’ una specie in via d’estinzione. Farla sarebbe un valore aggiunto, ma dobbiamo vedere cosa chiede il mercato”.

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fonte articolo e foto – omniauto.it – Redazione